Tratto dalla Rivista quadrimestrale di studi vittoriesi - IL FLAMINIO n°8 - 1995 - Edita dalla Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane

Rassegna Bibliografica

AA.VV.Atti de l3° Convegno. "Castelli tra Piave e Livenza. Problemi di conoscenza, recupero e valorizzazione". Vittorio Veneto, Castello Vescovile, 7 maggio 1994. A cura degli Assessorati alla P.I., Turismo e Cultura di Vittorio Veneto.

Esistono i presupposti e le risorse per una vocazione turistica di Serravalle e di Ceneda o, più in generale, di Vittorio Veneto e del Vittoriese?
Una risposta, sia pure parziale, alla domanda che ci insegue da molti anni viene sicuramente dai tre convegni tenutisi il 3 marzo 1990, il 4 maggio 1991 e il 7 maggio 1994 rispettivamente su "Sistema difensivo di Serravalle", "Sistema difensivo di Ceneda" e "Castelli tra Piave e Livenza". Patrimonio che molti ci invidiano, ma che è spesso ignorato se non addirittura trascurato, l'insieme delle concrete testimonianze storico-urbanistiche della nostra storia può davvero rappresentare la chiave di volta per riportare Vittorio Veneto alle soglie di un nuovo interesse. L'occasione per riaffrontare un problema che sta diventando "antico" ci viene dalla recente pubblicazione degli atti del 3° Convegno sui problemi di conoscenza, recupero e valorizzazione delle città fortificate del nostro territorio, tenutosi il 7 maggio del 1994 nella sala d'Armi del Castello Vescovile sotto l'insegna "Castelli tra Piave e Livenza". La pubblicazione, edita dagli assessorati alla Pubblica Istruzione, Turismo e Cultura, raccoglie in dignitosissima veste tipografica gli interventi e i contributi di conoscenza portati da personalità della cultura, della politica, della scuola e delle professioni.
L'excursus è di quelli che avvincono subito per quel vago, dolce sapore che le antiche pietre hanno sempre promanato verso gli abitanti di una determinata zona, indice di radici tanto profonde quanto, di norma, arcanamente sconosciute. Il riportare alla luce, oltre che le pietre attraverso il restauro, anche la loro storia e, attraverso di essa, il loro significato, è stato uno dei grandi meriti di questa prima terna di convegni che ha trovato, nel momento della pubblicazione, il passaggio della consegna alla memoria.
Organizzati dal Comune in collaborazione con Italia Nostra Veneto -Sezione di Conegliano, Circolo Vittoriese di Ricerche Storiche, Gruppo Archeologico del Cenedese e Associazione Culturale "Il Filò", gli appuntamenti con i sistemi difensivi di Serravalle e Cenedae i Castelli dell'area tra Piave e Livenza hanno messo in evidenza come il restauro non rappresenti più un problema di tecniche della conservazione, ma investa vere e proprie scelte progettuali se non, addirittura, di animazione culturale ed economica.
In particolare l'ultimo appuntamento, di cui vede appunto la luce la pubblicazione degli atti, ha interessato il "Castello" che, costruito a difesa militare di una società, ha poco a poco diffuso il suo fascino anche concettuale, investendo dei suoi caratteri in generale e della sua vita in particolare il teatro, la poesia, la pittura, l'architettura, la letteratura.
Per una migliore e analitica descrizione dell'itinerario conoscitivo del "Castello" è pertanto necessario riportare i temi affrontati nel convegno.
Dopo le introduzioni del Sindaco Mario Botteon e del Vescovo Eugenio Ravignani si è sviluppata la seguente scaletta d'interventi: Arch. Franco Posocco "Il sistema dei castelli e delle fortificazioni nel Veneto"; Dott. Giorgio Arnosti "Appunti sul Ducato Longobardo di Ceneda"; Dott. Dario Canzian "Strutture materiali e rapporti politici nel Cenedese tra XII e XIII secolo"; Arch. Mario Vedana "L'importanza strategica del territorio compreso tra Piave e Livenza: aspetti dell'espansionismo trevigiano (sec. XII) e del le contese tra repubblica veneta e impero tedesco (sec. XIV)"; Geom. Antonio Salvador "Testimonianze in sito: morfologia, ruderi, strutture in elevato"; Nino Roman "Notizie intorno al Castello Patriarcale di Sacile (sec. X-XV)"; Arch. Luciano Mingotto "Due castelli di pianura:
Oderzo e Motta di Livenza"; Arch. Michele Potocnik "I castelli del comune di Conegliano e dei conti di Collalto"; Prof. Aldo Toffoli "Presenze femminili nei castelli del Cenedese"; Dott. Michele Bettiol "Contributo alla conoscenza del castello di Montedeserto di Valdobbiadene"; Prof. Giampaolo Cagnin "Per una storia delle fortificazioni della Valmareno e del Quartier del Piave nel Medioevo (secoli XI-XIV). Schede d'archivio".
Ai precedenti convegni, oltre a molti dei relatori sopraindicati, erano intervenuti anche il Prof. Guido Zordan, il Prof. Angelo Passolunghi, il Dottor Giovanni Tomasi, il Dott. Tiziano Tempesta, l'Arch. Luigi Cerocchi, la Prof. Marilena Marin, l'arch. Sergio De Nardi, Don Antonio Monet, l'Arch. Giorgio Trebbi, la Dott. Anna Nicoletta Rigoni, il Dott. Federico Velluti e il Dott. Danilo Gasparini.
Le conclusioni sono state di Pierfrancesco Comis, geologo e Assessore alla Pubblica Istruzione, che ha posto l'accento sull'importanza che questo progetto di conoscenze non vada abbandonato e sull'auspicio che "anche con investimenti e programmi misti pubblici e privati si possa raggiungere, come ultima meta, il recupero architettonico e funzionale delle memorie storico-naturali delle città murate".
Alle future Amministrazioni Comunali Comis ha rivolto l'invito a continuare sulla strada intrapresa proponendo nuove occasioni di studio e approfondimento quali: I Paleoveneti L'archeologia tra Piave e Livenza: scoperte, siti, problemi Tracce romane tra Piave e Livenza Le centuriazioni nel territorio cenedese - Ceneda longobarda - e tutto ciò affinchè lo sforzo iniziale possa trovare continuità e diventare fattiva testimonianza per la crescita culturale di Vittorio Veneto.


Alessandro Valenti


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