Tratto dalla Rivista quadrimestrale di studi vittoriesi - IL FLAMINIO n°7 - 1994 - Edita dalla Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane
GIANCARLO FOLLADOR

MALGHE E PASCOLI COMUNALI DI SEGUSINO, VALDOBBIADENE E SAN PIETRO DI BARBOZZA NELLA PRIMA METÀ DELL'800. UN CONTRATTO DI AFFITTANZA


Se la caduta della Repubblica Veneta ha rappresentato per un ventennio un evento traumatico per il crollo delle antiche istituzioni, non lo è stato da meno per quanto riguarda la conservazione del patrimonio delle Regole: boschi, pascoli alti e bassi situati in montagna o lungo il Piave ed usufruiti dalle intere comunità.
Il salto politico della gestione di questi beni dalla Regola, assemblea dei capifamiglia, ad un organo costituito per legge, Municipalità, ha intaccato anche in modo traumatico una gestione del territorio comune.
Finite le pretese dei villici di pascolare, finiti i diritti di legnatico, finite le possibilità di partecipare alla gestione, il tutto è caduto nelle maglie di una ferrea burocrazia nella quale poteva penetrare solo il più forte.
E così le "Comuni", bisognose di denaro, mettono in affittanza i beni collettivi, vendono, spesso lasciando cadere nel depauperamento quelle proprietà che anni prima erano considerate fondamentali per la sopravvivenza dei comunisti.
La montagna viene messa all'asta. Nel caso di Segusino, siamo nel 1821, per un novennio. Essa è stata divisa in quattro parti: Cesegn, Gollo, Scaletta, Pian de Vidin.
Questi i confini: "Cesegn a mattina e mezzodì Comune di Valdobbiadene, a sera la Vai mediante il trozzo, parte il prà dell'Anime e parte il muro del monte Zogo ed a monte la porzione di montagna denominata Gollo".
Gollo: "a mattina la porzione denominata Scaletta, a mezzodì le prese del monte Zogo, a sera il Comune di Vas ed a monte i signori conti Cesana".


GIANCARLO FOLLADOR. Laureato in lettere, giornalista pubblicista, insegnante, autore di numerose pubblicazioni su temi storici interessanti prevalentemente il trevigiano, curatore e coordinatore di importanti testi di storia locale.


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Scaletta: "a mattina il Comune di Valdobbiadene, a mezzodì il trozzo, a sera la Val e a monte i conti Cesana".
Pian di Vidin: "a mattina i conti Cesana, a mezzodì l'Ospitale di Valdobbiadene, a sera il Comune di Valdobbiadene ed a monte la Val".
Chi vince l'incanto delle seguenti ripartizioni è obbligato a versare, oltre al canone pattuito con la Municipalità, anche alla Fabbriceria della chiesa di Segusino una certa quantità di olio per l'illuminazione del Santissimo e di "perfetta qualità".
Colui che detiene la malga Cesegn "sarà obbligato a somministrarlo alla detta fabbriceria coll'ultimo del mese di marzo, quel di Gollo coll'ultimo del mese di giugno, quel di Scaletta coll'ultimo del mese di settembre, quel di Pian di Vidin coll'ultimo del mese di dicembre".
Inoltre, l'articolo otto così recita: "Ad ogni richiesta dei comunisti, il deliberatario sarà obbligato di somministrare, avendone, la quantità di butirro ricercata, sempre però che la dimanda si estenda ad un pane intero. Il prezzo del detto butirro sarà quello medesimo per cui vien venduto ai mercati".
Al conduttore è fatto obbligo di "tutelare i confini", di migliorare i casoni, i terreni di pascolo, di pulire le pose e di "rimuovere qualunque abuso che s'introducesse dagli estranei".
È severamente vietato caricare la malga di capre, perchè considerate "infette ai terreni".
"Sarà pure obbligato di non servirsi di legna, trane per quell'uso che si rende strettamente necessario al semplice bisogno del fuoco e per le palificate occorrenti alla propria difesa". Ogni trasgressione sarà punita.
Per ultimo l'articolo 18 del capitolato pone fine ad una disputa: "Siccome in addietro furonci varie contestazioni per i pascoli tra la frazione di Gollo e quella di Forcella, così a togliere qualunque contrasto avvenire, si aggiunge pro patto espresso, che i cinque campi di terra della frazione di Gollo che confinano con la Forcella abbiano ad essere d'uso promiscuo degli animali di ambedue le frazioni"(1).
Il 14 agosto 1821 è la volta dell'affittanza per nove anni del monte di Sovignana di proprietà dei Comuni di Valdobbiadene e San Pietro di Barbozza.
La montagna in questione comprende le seguenti località: Cesegn di Sopra, Cesegn di Sotto, Cason Novi, Fossazza, Col Toront di Sotto, Col Toront di Sopra, Barbaria, Faè o Zimion, Scaletta, Forcella di Sotto, Forcella di Sopra, Vai di Maria, Lavel.
Il monte è compreso nei seguenti confini: a mattina la Congregazione di Carità di Valdobbiadene ed il signor Principe Andrea Erizzo, a mezzodì le Pianezze e le Prese del Comune di Valdobbiadene e di Segusino, a settentrione "da molti particolari". I campi trevigiani sono 1700.
L'affittanza viene concessa per il solo uso del pascolo delle erbe con

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bestiame ad esclusione delle capre. Il pascolo è consentito fino alla distanza di 200 tavole da ogni lato delle casere.
La corresponsione dell'affitto è fissata in due rate uguali da estinguersi entro il 22 febbraio, la prima entro il mese di settembre, la seconda "in moneta sonante a corso di tariffa e due terzi in moneta fina ed uno erosa".
Ed in merito l'articolo 11 così recita: "Durante la locazione nessuna dubbiezza, questione o emergenza, potrà ritardare i convenuti pagamenti, di modochè mancandosi o dilazionandosi per parte dei conduttori il pagamento dei fitti, si assoggettano tanto i conduttori stessi, quanto i loro fideiussori all'escussione privilegiata coi metodi portati dalla Sovrana Patente 18 aprile 1816 e col risarcimento di tutte le spese che a tal uopo dovessero incontrare le Comuni, al qual effetto, sia gli affittuari, che il pieggio dovranno eleggere il loro domicilio legale in uno dei Comuni del Distretto di Valdobbiadene per l'intimazione e comunicazione di tutti quegli atti che occorressero".
I conduttori sono obbligati a servirsi della legna solo per lo stretto necessario "al semplice bisogno del fuoco e per le palificate necessarie alla propria difesa" e a non apportare nessuna modifica ai fondi affittati.
Gli animali sono fissati dalla perizia dell'agrimensore Vicentini e cioè:

Frazione
Vacche
Pecore
Casoni
Casonili
Molte
formaggio
pecorino in lib.
Cesegn di Sopra
38
-
2
1
36
Cesegn di Sotto
16
-
1
1
16
Casoni Novi
25
-
1
1
23
Fossazza
28
-
1
1
26,8
FaèoZimion
20
-
-
-
18
Col Toront di Sotto
28
-
1
1
25,9
Col Toront di Sopra
18
-
1
1
17
Barbaria
58
-
-
-
53
Scaletta
50
-
1
1
46,6
Forcella di Sotto
15
-
1
1
60,24
Forcella di Sopra
22
-
1
1
14
Vai di Maria
10
-
1
1
16
Lavel
22
450
-
-
102
Totale
350
450
11
10
400(2)

Circa la monticazione certi articoli sono simili a Segusino (il Commissario Direttuale è lo stesso), mentre il 24 in merito al burro così recita: "Per facilitare agli abitanti dei Comuni l'acquisto del butirro viene prescritto ai conduttori di tradurre sul mercato di Valdobbiadene del lunedì libbre 25 di butirro, cominciando dall'8 di giugno, fino al giorno otto di settembre. Per23
ciò eseguire si stabilisce quanto segue: cioè che nella prima settimana abbia a tradurre la detta quantità di butirro il deliberatario della frazione di Val di Maria, nella seconda quello della frazione di Forcella di Sotto, nella terza quello della frazione di Col Toront di Sotto, nella quarta quello della frazione di Cesegn di Sotto, nella quinta quello della frazione di Forcella di Sopra, nella sesta quello della frazione di Casoni Novi, nella settima quello della frazione di Lavel, nella ottava quello della frazione di Faè o Zimion, nella nona quello della frazione di Fossazza, nella decima quello della frazione di Col Toront di Sotto, nell'undecima quello di Cesegn di Sopra, nella duodecima quello di Barbaria e nell'ultima quello di Scaletta".
Infine tutti quei conduttori che ammetteranno al pascolo più animali di quelli consentiti dal capitolato saranno, la prima volta multati di lire 10 italiane e la seconda di 15.
Una ventina d'anni dopo, e precisamente lo si scopre in altri documenti del 25 aprile 1853, lo spirito non è per nulla mutato.
Ma muterà verso la fine del secolo nel momento in cui tanta parte della montagna sarà resa in lotti e venduta ai privati.



NOTE

I) Archivio di Stato Treviso, Commissariato Distrettuale di Valdobbiadene, b. 19, Beni comunali Segusino, ff. n.n.
Interessante è riportare la stima delle costruzioni esistenti all'interno delle malghe:

Stima e bilancio dei casoni posti nel monte Forcella
lire Italiane
Casera di muro coperta a copp
1050,00
Pendana di legno coperta di brocchi e paglia
50,00
Casone di latte coperto di paglia
40,00
Passi n. 6 di muro e pietra secca che circonda la mandria
7,50
Totale

1147,50


Stima e bilancio dei casoni in pian di Vai di Maria
lire Italiane
Casello da fuoco di muro coperto a coppi
125,00
Casone da formaggio di legno coperto a paglia
5,00
Casone da latte di legno coperto a paglia
42,50
Pendana di legno coperta di paglia, circondata da muro e pietra secca
125,00
Totale
297,50

Stima e bilancio dei casoni posti sui monte Scaletta
lire Italiane
Casone da fuoco costruito di muro a pietra secca coperto di tavole di albero
125,00
Casone da formaggio di legno, coperto di paglia
25,00
Casone da latte di muro a pietra secca e coperto a paglia
42,00
Passi numero 8 di muro a pietra secca che circonda la fossa
8,00
Totale
200,00

24

Stima e bilancio dei casoni posti sul monte Goilo
lire Italiane
Casone da fuoco di muro e pietra secca, in parte coperto
di tavole ed in parte di paglia
,00
Casone da formaggio, costruito come sopra
,00
Casone da latte, costruito come sopra
,00
Totale
,00

Stima e bilancio dei casoni posti sul monte pian de Vidin
lire Italiane
Casone da fuoco e da formaggio costruti di uro a pietra secca e coperti di brocchi
65,00
Casone da latte costruito come sopra e coperto di paglia
97,50
Pendana piccola di legno, coperta di brocchi e diroccata
4,00
Totale
180,00

Stima e biiancio dei casoni posti sul monte col di Contessa
lire Italiane
Legname dei tre casoni scoperti e diroccati
5,00
Stima e bilancio dei casoni posti sul monte alla corte
10,00
Casone da fuoco, di muro a pietra secca, coperto di brocchi
15,00
Casone da formaggio costruito e coperto come sopra  
Casone da latte di legno, coperto di paglia e piccola penndana coperta di brocchi
35,00
Totale
65,00

In Valdobbiadene li 3, tre novembre 1821, mille ottocento ventuno.
Gianfranco Vicentini, pubblico perito-agrimensore, eletto per parte della Comunità di Segusino.
Domenico Giotto per nome e commissione di Carlo Stramare eletto per parte della Comunità di Segusino il quale non sapendo scrivere forma il seguente segno di croce +. Domenico Giotto per nome e commissione di Angelo Brunoro del fu Giuseppe eletto perparte delli conduttori signor Bortolo Geronazzo e consorti il quale per non saper scrivere forma il seguente segno di croce + costituendomi testimonia di ambedue le premesse croci.
+ croce di Giovanni Coppe, deliberatario. Antonio Bena, deliberatario. Bortolo Geronazzo, deliberatario. Pietro Tovena, deliberatario.

DEPUTATI
Matteo Coppe.
Giambattista Minute.
Giobatta Menegol, téstimonio
Andrea Garzotto, testimonio
Dall'Orto, commissario distrettuale.

2) A.S.T., Commissariato Distrettuale Valdobbiadene, n. 9, Beni comunali, ff. n.n.
Le molte del formaggio pecorino vanno per Cesegn di Sopra, di Sotto e Casoni Novi a Francesco Reghini e fratelli quondam Bartolomeo; per Fossazza e Faè o Zimion al Prebendato di santa Agata di Colderove; per Col Toront di Sotto e Sopra e Barbaria ai fratelli Antonio e Pietro Tormena; per la Scaletta e Forcella di Sotto a Giuseppe Meneghello e consorti; per Forcella di Sopra libbre 11 a Girolamo Messedaglia e consorti e libbre 5 agli eredi del

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quondam Giovanni Geronazzo; per Lavel a Bortolomio Geronazzo e consorti. Le frazioni hanno il seguente reddito attribuito:
Cesegn di Sopra Lire 184, 25; Cesegn di Sotto lire 72,75; Casoni Novi lire 96,45; Fossazza lire 121,52; Faè o Zimion lire 96,45; Col Toron di Sotto lire 121,25; Col Toront di Sopra lire 72,75; Barbaria lire 269,25; Scaletta lire 188,48; Forcella di Sotto lire60,24; Forcella di Sopra lire 86,30; Val di Maria lire 37,70 e Lavel lire 452,34. Per un totale di lire 1860.

Documento
Un esempio di asta di una frazione del monte di Sovignana

Questo giorno di lunedì 15, quindici ottobre 1821, nella residenza dell'Imperial Regio Commissario Distrettuale di Valdobbiadene.
Mediante avviso 20 settembre 1821 delle Deputazioni Comunali di San Pietro di Barbozza e Valdobbiadene pubblicato nelle Comuni del distretto di Valdobbiadene, nei distretti limitrofi e nel capoluogo della Provincia, come dagli atti relativi, venne approntata la giornata d'oggi per l'incanto all'asta pubblica dell'affittanza novennale del monte pascolativo denominato Sovignana, il di cui capitolato è rimasto sempre ostensibile presso le dette Deputazioni e presso il Regio Commissariato e trovasi in oggi far parte del presente atto. Suonata pertanto la campana come di uso, sono si riuniti alle ore 9 antimeridiane i signori Regio Commissario Distrettuale Dall'Orto Domenico Dalla Costa Pietro Paolo deputato del Comune di Valdobbiadene Geronazzo Bartolomeo deputato del Comune di san Pietro Giovanni Vergerio agente Comunale di Valdobbiadene Girolamo De Rui agente Comunale di San Pietro
nella sala aperta alla pubblica concorrenza e col mezzo del cursore comunale si è fatto stridare: lì è aperta l'asta suddetta e che si comincia come segue.
Si fa lettura dell'avviso suddetto, nonchè dei capitolato al quale si vuole pienamente riportarsi e quindi il cursore Comunale strida per la prima volta l'asta nella seguente frazione.

- Cesegn di Sopra lire 184,25.
Antonio Tovena col deposito di 4 talleri di convenzione, offre lire 184,75
Pietro Tormena col deposito di 3 talleri di convenzione ed un aquilone, offre lire 186.
Antonio Tovena lire 200.
Pietro Tormena lire 202.
Antonio Tovena lire 210.
Pietro Tormena lire 220.
Giambattista Frare col deposito di due zecchini veneti, offre lire 230.
Antonio Tovena lire 231.
Giambattista Frare lire 232.
Antonio Tovena lire 240.
Giambattista Frare lire 250.
Pietro Tormena lire 255.
Antonio Tovena lire 260.
Pietro Tormena lire 261.
Giambattista Frare 265.
Pietro Tormena lire 266.
Antonio Tovena lire 270.
Pietro Tormena lire 275.
Antonio Tovena lire 277.
Pietro Tormena lire 279.

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Cessata la gara degli offerenti e triplicate le stride senza ulteriore offerta, dopo un lungo intervallo, venne deliberata la suddetta frazione a Pietro Tormena del fu Francesco di Santo Stefano pd prezzo di lire 279, ritenuto il deposito di 3 talleri di convenzione ed un aquilone. Pietro Tormena deliberatario...
(A.S.T., Commissariato Distrettuale di Valdobbiadene, b. 9, Beni comunali,ff.n.n.

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