Tratto dalla Rivista quadrimestrale di studi vittoriesi - IL FLAMINIO n°5 - 1990 - Edita dalla Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane


Rassegna Bibliografica

A.TOFFOLI, M. ULLIANA, I. FANTUZZI, A. SQUIZZATO,
Gli artigiani del vitto riese, VittorioVeneto, 1986, pp. 160.


In occasione del 30° anniversario della fondazione dell'Associazione artigiani della Marca (mandamento di Vittorio Veneto), è stato pubblicato questo volume, opera di quattro autori, con quale l'Associazione stessa ha voluto ricordare i passaggi significativi della sua storia.
Il primo saggio, opera di Aldo Toffoli ed intitolato "Cultura artigiana del vittoriese" costituisce un'ampia e particolareggiata panoramica storica sull'artigianato locale. L'autore, oltre a far riferimento ad una ricca bibliografia, ha altresì fatto ricorso a numerose testimonianze orali, ragion per cui lo studio risulta sia fondato e valido dal punto di vista storico, che vario e suggestivo anche per i frequenti agganci con persone, località e situazioni dell'ambiente e della storia vittoriesi.
L'autore prende in esame un numero rilevante di attività artigianali, anche se, ovviamente non tutte le 190 professioni che erano ritenute degne di essere definite "artigianali" da Tommaso Garzoni da Bagnacavallo nel suo libro "La piazza universale di tutte le professioni del mondo" pubblicato a Serravalle neI 1605. Pagine interessanti sono dedicata alla fonderia di campane De Poli, tuttora esistente, vero e propio fiore all'occhiello, dal XV° secolo ad oggi, dell'artigianato vittoriese; particolarmente suggestiva la figura di Bernardo De Marchi, autentico genio "dell'intaglio a rovescio", per il quale l'autore auspica una ricerca approfondita sulla vita e l'opera.

Meritevoli di attenzione sono anche altri grandi intagliatori del legno, come i Ghirlanduzzi e Francesco Guerrini, tutti cenedesi.
Ma la fama dell'artigianato di Ceneda e Serravalle varcò i confini locali soprattutto grazie alla produzione di spade, che da qui si diffusero in ogni parte d'Europa dal XV al XVIII secolo.
La ricerca non si limita al solo ambito vittoriese, ma comprende anche altre località ed altre forme di artigianato (sempre nel loro sviluppo storico); ad esempio Follina (pannilani), Cison (filande domestiche), Nogarolo (tagliapietra e scalpellini), Tovena (uncinetto), Revine (fornaci), Miane (dalmede) ecc.
Non meno interessante è il saggio di Mario Ulliana "Insediamenti produttivi nel vittoriese. Storia e problemi" che presenta una carrellata sulle iniziative imprenditoriali locali dalla
metà dell'800 ai nostri giorni.
L'autore sottolinea l'importanza del settore secondario vittoriese nell'800 e per buona parte del 900, con gli insediamenti, quasi tutti posti lungo il Meschio, di stabilimenti bacologici, filande, cartiere ecc.

Ma il saggio di Ulliana è anche rivolto all'attualità, con riferimento alle "occasioni perdute", per lo sviluppo dell'industria locale; ad esempio la carenza delle infrastrutture per il mancato proseguimento dell'autostrada fino alla Pusteria, per il mancato potenziamento e proseguimento della ferrovia nella stessa direzione e per i ritardi nella realizzazione della circonvallazione. Oltre al necessario compimento di queste opere, l'autore ritiene imprescindibile per lo sviluppo del vittoriese la realizzazione dell'area vasta, vale a dire un raccordo tra la realtà economica locale e quella, soprattutto, coneglianese.
Sullo stesso tema insiste Ilario Fantuzzi nel terzo saggio dal titolo "Economia vittoriese tra stagnazione e sviluppo"; dopo un attento esame della realtà attuale del settore secondario, l'autore ne individua le prospettive di sviluppo; sviluppo però che sarà, anche secondo il Fantuzzi, ostacolato, se non interverrà la creazione delle necessarie infrastrutture.
In conclusione del libro, il giornalista della RAI Angelo Squizzato traccia le linee principali della storia, ormai più che trentennale, dell'Associazione artigiani della Marca, manda-mento di Vittorio Veneto.
Per concludere, la lettura di questo volume è consigliabile sia a quanti vogliono conoscere la storia dell'artigianato locale e approfondire eventualmente la ricerca storica, sia a coloro che, chiamati ad operare a vari livelli e in vari campi nella realtà vittoriese, non possono prescindere da un'approfondita conoscenza del passato e del presente del settore artigianale.

Ido Da Ros

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