Tratto dalla Rivista quadrimestrale di studi vittoriesi - IL FLAMINIO n°2 - 1980- Edita dalla Comunità Montana delle Prealpi Trevigianae

Inediti e documenti


Aldo Toffoli

INEDITI DAPONTIANI

Nel maggio 1964 la Biblioteca del Museo del Cenedese venne fusa con la Biblioteca Popolare, dando così vita alla Biblioteca Civica di Vittorio Veneto. La nuova sede fu inaugurata il 16 maggio e per l'occasione venne allestita una mostra della Bibliografia locale e antica esistente presso la biblioteca: in venti bacheche furono esposti, suddivisi per argomento, pergamene, codici, incunaboli, manoscritti, pubblicazioni varie, tutti d'interesse locale. Nella bacheca n. 10, che presentava varia bibliografia dapontiana, venne esposto anche un fascicolo comprendente vari componimenti manoscritti di Girolamo, Lorenzo e Luigi Da Ponte. Il catalogo della mostra (un modesto fascicolo ciclostilato curato dalla Civica Biblioteca) dava le seguenti indicazioni:


ALDO TOFFOLI, ordinario di lettere nei Licei, insegna da parecchi anni al Lieco "Il Flarninio" di Vittorio Veneto. E' l'antore di varie pubblicazioni sulla storia e l'arte locali. Sindaco per un decennio della Cíttà, attualmente è Consigliere Regionale.

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L'opuscolo contiene una serie di manoscritti Il primo autografo, è di Girolamo Da Ponte, fratello di Lorenzo. Si tratta di un poemetto in esametri latini intitolato "De Luce, ac Lucis Affectionibus". Seguono varie composizioni di vari autori, in onore di G.B. Pelleatti, insegnante nel Seminario di Portogruaro, in occasione della sua prima Messa. Alcune di queste sono di Lorenzo Da Ponte, come il sorietto e la versione presentati a pagg. 56-57. Probabilmente sono di mano dello stesso Autore. La versione del sonetto è inedita".
Il fatto non suscitò l'interesse che pur meritava so è vero che gli unici cenni sull'esistenza di tali manoscritti appaiono noll'edizione del- le Memorie curata da Cesare Pagnini per Longanesi nel 1971.
Ivi, in una nota a pag. 582, il Pagnini ricorda:
"In una raccolti manoscritta già proprietà dei defunto nob. Francesco Troyer di Vittorio Veneto, notai un condicetto Per la messa di G.B. Pelleali che conteneva fra l'altro un componimento Aloysii e Ponte.
Più avanti, nella Bibliografia a pag. 896. sotto l'anno 1'171, il riferimento è pìù completo:
"Due sonetti: "Ei non morrà: se puote il sangue mio"; "Tu nol vedrai che 'I glorioso aspetto" e elegia: Del Signor Abate Don Lorenzo Da Ponte celebrando la prima Messa il M.R.do Sig. D. Gio Batta Pelleatti Maestro del Seminario di Porto il 22 Decembre MDCCLXXI (nella raccolta Componimenti Varj del Signor Abate D.Girolamo da Ponte ed altri, manoscritto già di proprietà dell'ingegner Francesco nob. Troyer, Vittorio Veneto)".
Il Pagnini aveva evidentemente visto il manoscritto di cui si tratta, ma non ritenne l'opportunità di pubblicarlo nell'edizione dapontiana c'la lui curata.
In entrambe le citazioni il Pagnini dichiara il manoscritio "già di proprietà dell'ing. Francesco Troyer", ma non è dato sapere da che cosa abbia tratto tale certezza. Ritengo opportuno riprendere qui l'argomento, per un esame accurato del piccolo codice che valga a correggere alcune inesattezze contenute nei citati riferimenti e per dare finalmente pubblicazione agli inediti dapontiani.

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