Tratto dalla Rivista quadrimestrale di studi vittoriesi - IL FLAMINIO n°9 - 1996 - Edita dalla Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane

Rassegna Bibliografica

LUISA CIGAGNA - ROSANNA MUTTON. Barbisano sul filo dei ricordi, Grafiche Antiga, Cornuda, 1998.

Spesso è difficile distinguere, fra i tanti libri di Storia locale, quelli che lasciano un segno nel tempo e quelli, pur impegnati, che rimangono relegati nello scaffale di casa.
Personalmente penso che sia difficile, a bruciapelo, esprimere giudizi. Si è tentato di fare la storia locale, in questi ultimi anni, con un'ottica diversa, cioè scavando e scavando negli archivi per portare alla luce dati, fatti, avvenimenti, situazioni, numeri, nomi. E poi nato un interrogativo: se la formula ritrovata era quella giusta. Ma il fruitore ha recepito questo messaggio, o si è annoiato dalla prima pagina? Sinceramente, da coordinatore di tante opere di questo genere, penso proprio di si. E fallita l'intera operazione di fare storia. Dieci anni sprecati? Questo dovrebbe chiederselo anche Danilo Gasparmni, dopo la sua ultima esperienza con i due volumi su Pieve di Soligo.
Tornando al tema. Proprio Danilo Gasparini scrive la prefazione al volume di Barbisano. Siamo ad un nuovo esperimento, o siamo tornati al leggero modo di fare storia, quella delle immagini, tante, quella dei racconti, quella degli spazi limitati, quella della contemporaneità vissuta?
Via le scartoffie, via le tabelle, vie le indagini notarili, via le visite pastorali, via i sommarioni del Catasto austriaco e quello Napoleonico, via i processi criminali ecc.
Le due autrici, hanno preferito seguire la via più semplice, più accattivante e meno complessa, più leggibile, quella delle tante testimonianze fotografiche, dei testi resegati e dei tanti aspetti del vivere quotidiano. Sarà la formula, ancora una volta, indovinata? Gasparini nella sua prefazione afferma "La ricerca potrebbe non avere mai fine".

Giancarlo Follador


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