Tratto dalla Rivista quadrimestrale di studi vittoriesi - IL FLAMINIO n°9 - 1996 - Edita dalla Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane

Notarelle, Inediti, Documenti

A CURA DELL'UFFICIO TECNICO DEL SERVIZIO FORESTALE REGIONALE DI TREVISO


INTERVENTI DI INGEGNERIA NATURALISTICA NELLE PREALPI TRE VIGIANE


L'ambiente collinare e montano della Provincia di Treviso è per sua natura caratterizzato da fragili equilibri.
Un insieme di condizioni climatiche e geopedologiche come la piovosità dominante, l'escursione termica stagionale, la mancata regolazione delle acque, il grado di erodibilità delle rocce, la giacitura a volte accentuata, la non omogeneità della copertura arborea, conferiscono instabilità agli assetti ecologici dei luoghi, con conseguente destabilizzazione e degrado del territorio.
Partendo quindi dalla constatazione che l'ambiente è in ogni modo da salvaguardare, la logica impone di agire coscientemente nei riguardi della natura limitando, ove è possibile, l'esecuzione di opere non in sintonia con il paesaggio.
L'esigenza di ridurre quanto più possibile l'impatto ambientale in caso di intervento per il consolidamento di scarpate, sponde, superfici in erosione e comunque tutto ciò che concerne la sistemazione idraulico forestale, ha spinto sempre più gli operatori del settore ad orientarsi verso strutture che potessero validamente competere con quelle usuali.
Da questo atteggiamento discende un interesse sempre maggiore verso l'ingegneria naturalistica che va comunque considerata non come alternativa ai metodi tradizionali, ma piuttosto come complemento necessario e significativo ai modi di costruzione ingegneristici puramente tecnici.
Nell'ambito ditale concetto il Servizio Forestale Regionale di Treviso, sensibile ai richiami di questa disciplina, da qualche anno ha cominciato ad operare concretamente con le tecniche dell'ingegneria naturalistica con notevole soddisfazione per i risultati ottenuti.
Esempi di quanto prima esposto possono essere verificati lungo l'asta del Rio Cop in località Arfanta del Comune di Tarzo e lungo la sponda del Rio Valluzzi, in Comune di Fregona.
Nel primo sito, una volta verificata la fattibilità ditali tipi di opere in relazione alle caratteristiche geomorfologiche del torrente, al trasporto dei

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materiali, alla portata, alla pendenza e a tutti gli altri fattori necessari per una corretta riuscita dell'intervento, si è proceduto alla costruzione di un adeguato numero di briglie in legname e pietrame.
Dette strutture sono state costruite mediante l'incastellatura di singoli pali di legname tondo del diametro di 15 - 18 cm. e riempite con pietrame di dimensione maggiore dello spazio fra un palo e l'altro.
Al fine poi di ottenere la maggiore coesione possibile tra gli elementi formanti la briglia oltre al normale impiego di chiodi di dimensioni adeguate sono state usate anche cambre metalliche con lo scopo di dare maggiore aggregazione ai pali longitudinali e a quelli ortogonali ad essi.
Il rivestimento della gavetta è stato realizzato con tondelli in legname intero del diametro di 8 - 10 cm. e disposti in senso longitudinale.
Per ritardare al massimo il processo di marcescenza sono stati usati pali di castagno scortecciati che tra le specie arboree sono tra i più resistenti al marciume e all'attacco degli insetti e dei funghi.
Tenuto conto che la stabilità dell'opera è direttamente legata al corretto dimensionamento della stessa è stata tenuta in considerazione la regola generale secondo la quale la base della struttura deve essere larga almeno la metà dell'altezza dell'opera: B di h.
Nel secondo sito, lungo il torrente Valluzzi in Comune di Fregona, una situazione di costante pericolo per la presenza di una frana che interessava un tratto della sponda destra del torrente e la strada che vi scorreva sopra, èstata sanata con la costruzione di una scogliera di massi ciclopici e sovrastante struttura composta da una grata a camera viva.
Si è optato per tali tipi di opere in quanto in ambienti franosi hanno comportamento di flessibilità capace di sopportare eventuali deformazioni senza subire danni irreparabili.
La scogliera è stata eseguita con massi ciclopici non inferiori a mc. 0,600 con lo scopo di fermare il movimento di terreno in atto e nel contempo difendere la sponda del torrente dalla violenza delle acque.
I massi che formano la base sono stati legati tra loro nel senso longitudinale, ad ogni masso è stato fissato, con malta antiritiro, uno spezzone di acciaio con asola attraverso la quale è stata fatta passare la corda che terrà legati i massi.
La corda è stata fissata a pali d'acciaio infissi nell'alveo a distanza e a profondità adeguate.
Sulla scogliera, che in questo caso ha avuto anche funzione di base

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Costruzione di briglia in legno a pietre lungo l'asta del rio Copin Comune di tarzo

Grata a camera viva in fase di realizzazione
per la sistamazione
della pendice del torrente Valluzzi
nel Comune di Fregona; sotto, la stessa pendice 5 mesi dopo

d'appoggio, è stata poi costruita una grata a camere con lo scopo di creare le condizioni necessarie alla stabilizzazione del terreno e della sua copertura arborea.
Per la formazione delle camere sono stati appoggiati sul pendio già predisposto dei tronchi del diametro di 15 - 18 cm. nel senso verticale (pali portanti) e tronchi di diametro leggermente inferiore nel senso orizzontale in modo da formare appunto una grata con spazi regolari non inferiori a m. i
xl.
I pali formanti la grata sono stati fissati con chiodi e cambre metalliche e l'intero reticolo sostenuto da pali conficcati nel terreno.
La struttura è stata poi riempita di terreno e si è provveduto alla messa a dimora di talee atte a consolidare la struttura stessa.
A distanza di poco più di un anno dagli interventi descritti le situazioni d'instabilità e pericolo sono state sicuramente superate poichè allo stato attuale nel Rio Cop in Comune di Tarzo, in seguito alla costruzione delle briglie è venuta a crearsi quella "pendenza di compensazione" necessaria a garantire la condizione definitiva alla quale tendono naturalmente i torrenti nel corso di moltissimi anni, con l'evidente vantaggio di un impatto ambientale pressochè nullo per la presenza di briglie in legno e pietrame in sostituzione di quelle in cemento.
Anche nel torrente Valluzzi nel Comune di Fregona, le soluzioni adottate hanno risposto molto positivamente. Infatti la costruzione della grata a camera viva, oltre a trattenere il terreno, dopo l'attecchimento delle talee ha notevolmente rafforzato, con le radici delle piante, la parte di sponda oggetto dell'intervento con il vantaggio di un felice inserimento della struttura nel paesaggio.
Naturalmente, a parte la descrizione dei lavori eseguiti e senza nulla togliere alle opere di tipo tradizionale, in determinate circostanze e condizioni è certamente da privilegiare l'uso di strutture eseguite con i metodi dell'ingegneria naturalistica in quanto più adatte, per le loro caratteristiche, a sopportare le sollecitazioni cui sono sottoposte e di conseguenza più idonee ad adattarsi via a nuove situazioni con minor perdita di stabilità e funzionalità.
Inoltre si mette in evidenza anche che le strutture in materiali naturali, oltre a rispondere a parametri di contenimento di una certa valenza, possono essere inserite nel paesaggio mitigando al massimo l'impatto con l'ambiente circostante, sia a livello estetico-paesaggistico, sia a livello naturalistico.


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