Tratto dalla Rivista quadrimestrale di studi vittoriesi - IL FLAMINIO n°1- 1979 - Edita dalla Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane

RASSEGNA BIBLIOGRAFICA


B. SARTORI, Castel Roganzuolo. Storia di una antica Pieve. Vittorio Veneto, Tipse, 1978. (C. De Stefani)

La storia di una delle più suggestive Pievi della nostra Marca rivive nelle pagine del libro di Monsignor Basilio Sartori: "Castel Roganzuolo - storia di un'antica Pieve".
Le vicende di una terra travagliata da continue lotte, ci appaiono in tutta la loro completezza; ma le notizie certe si confondono, nella lontananza dei tempi, con la leggenda, dove la realtà si mescola alla fantasia.
Euganei, Veneti, Romani e, poi ancora Barbari, e i Vescovi delle città limitrofe, tutti lasciano un segno del loro passaggio e del loro dominio a "Reganzuolo" però solo con l'avvento dei Caminesi l'importanza strategica di questa collina, con le terre circostanti, assumerà pieno valore.
Il dominio della Serenissima, dopo l'estinzione della casata dei Da Camino, porta secoli di pace;
ma la villa di Castello raggiunge nel XVI secolo l'apice dello splendore. Tutt'intomo si respira un'aria nuova, effervescente di iniziative; ma non bastano i lavori di restauro della piccola Chiesa e il suo ingrandimento; i paesani vogliono di più: a Castello operano così Tiziano Vecellio e Pompo-nio Amalteo.
Sostenuta dal racconto di piacevoli notizie locali, dalla rievocazione di vecchie usanze, di storie antiche e di fatterelli preziosi, la narrazione si svolge viva ed interessante.
Il suo ritmo si fa più pacato e quasi documentaristico quando ci si avvicina a tempi più recenti.
L'interesse dello scrittore si sofferma allora sulle casate nobili, che a Castello hanno avuto la loro origine o la loro dimora, sulle vicende storiche che giungono fino ai tempi nostri, su artisti locali, come il contemporaneo Sante Cancian, sulle attuali iniziative sociali, per concludersi con l'elenco dei parroci che, dal lontano 1543, hanno tenuta la Parrocchia di Castello.
Non ultimo pregio, nel libro di Monsignor Sartori, è la prosa piana e scorrevole, che ne rende la lettura piacevole e facile. Ed è augurabile che questo sia un
ulteriore motivo per la conoscenza e la diffusione di quest'opera che porta luce e chiarezza di notizie su una località del nostro circondario di tanto antica civiltà, perché, come scrive l'attuale parroco di Castel Roganzuolo, don Vittorio Bottan, nella prefazione: "II sacrificio dei nostri avi nel cercare e realizzare i valori che durano, serva di stimolo a noi per essere oggi degni figli di si glorioso passato".

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