La 'Postoyma de Campo Mollo'.
La Postumia Alta in prossimità del fiume Livenza
aveva due maggiori alternative dirette ad Oriente. La via deviando leggermente
a Sud presso Godega, Orsago e Vistorta - forse sul prolungamento del tratto
tardoromano(?) Ceneda-Postojma - superava il ponte di Cavolano e si innestava
ai Camoi sulla "variante" della Postumia proveniente da Settimo-Portobuffolè,
già proposta dal Fraccaro.
Non sappiamo come la Postumia-Ongaresca si raccordasse nella zona dei
Campi molli con la via da Settimo, ma poi per Fontanafredda e Torre di
Pordenone, puntava su Codroipo (quadruvium) , dove incrociava la via "lulia
Augusta" da Concordia, e proseguiva per Forum Julii o scendeva
definitivamente verso Aquileia.
Nel medioevo il tratto stradale da Cavolano per i Camoi, ora disperso,
conservava il nome antico della via consolare: Postoima, Postoyma de Campo
mollo. Troviamo infatti in due documenti del XIII secolo:
'Actum in Campo mollojuxta Postoima..'; e quindi '... dicta fossa tendit
usque ad Postoymam, que est super colle majori de Campo mollo '(125).
Anche questo tratto alto della Postumia a oriente del Livenza viene talvolta
identificato come 'strata Ungarorum' e si trova così citato nei
documenti medievali apocrifi datati al X secolo, in cui la via viene indicata
come confine settentrionale del territorio dell'abbazia di Sesto, o di
quello patriarcale(126), ai limiti quindi con l'agro di una diversa organizzazione
territoriale, non specificatamente citata in quei documenti, ma che è
verosimilmente il comitato o la diocesi di Ceneda(127). Alcuni preferiscono
nominare la via col più recente "Stradalta".
Secondo il Vita! ed il Bellis il toponimo Postumia indicherebbe un generico
tratto stradale romano(128), e non necessariamente la via consolare, o
meglio un suo diverticolo, ma la concentrazione dei toponimi Postumia,
e derivati, lungo la via detta anche "Ongaresca" escluderebbe
una tale eventualità. E' più realistico ritenere che le
strade di "origine romana" nel nostro territorio possano piuttosto
essere identificate da appellativi più generici come Levada, Calalta,
Calcada e Pedrosa(129).
125) Doc. dell' a. 1214, 19 Sept. Giuramento di Gabriele
e Federico da Prata ad Ezzelino, in VERCI G.B., Cod.Ecel., LXXXIII, p.l58;
e poi ID., doc.LXXXIV, p.159, sempre del 1214.
126)113 Luglio 960 Ottone I dona all' Abbazia di Sesto territori 'dalla
strada ongaresca,fino
alle paludi marine', DEGANI E., 1924, La Diocesi di Concordia, UD, p.55,
nota 56. Cfr.
PASCHINI P., 1975, Storia del Friuli, UD, p.198, nota 68.
Il 29 APR, 976 Ottone I dona ad Aquileia l'abbazia di Sesto e territori
tra il Livenza, le due
Sorelle e la via publica detta 'strata Ungarorum', PASCHINI, cit., p.
198.
127) ARNOSTI G., 1994, Appunti sul Ducato Longobardo di Ceneda, in Atti
del III
Convegno su: Castelli tra Piave e Livenza, Problemi di conoscenza, recupero
e valorizzazione,
Vittorio Veneto (TV), pp.l 7-42.
128) VITAL, 1931, Tracce di Romanità, p.4; BELLIS E., 1978, Oderzo
romana, p.72.
129) Una Via Perosa, tutt'ora esistente, si dirige parallela alla Levada
di Pianzano, da Godega di S.Urbano verso Bibano.
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