Tratto dalla Rivista quadrimestrale di studi vittoriesi - IL FLAMINIO n°8 - 1995 - Edita dalla Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane

GIovanni FLORA - MARINO MANTESE

ALLA RICERCA DEL TEMPO


La Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane si è fatta promotrice dell'iniziativa "Alla ricerca del tempo".
Grazie alla fruttuosa collaborazione instauratasi con alcuni appassionati meridianisti locali abbiamo potuto individuare circa 80 meridiane presenti nel nostro territorio.
Obiettivo finale di questo progetto è quello di pubblicare su un'agile guida tutte le meridiane individuate nel territorio della Comunità Montana.
"Alla ricerca del tempo" intende così proporsi quale stimolante itinerario turistico che sa coniugare la valenza culturale delle meridiane alle tante valenze storico-artistiche e paesaggistiche presenti nel territorio dei nostri 11 Comuni.
Questo lavoro si è avvalso della collaborazione di:
- Geom. Marino Mantese. coordinatore dei lavori;
- Geom. Giovanni Flora. coordinatore tecnico;
- Prof Giorgio Mies. coordinatore artistico;
- Prof. Mauro Dall'A gnolo e E/isa Campagnolo. rilievi fotografici.
La guida sarà pubblicata nel corso del 1995 e si avvarrà del contributo di due grandi firme della cultura Trevigiana: il Prof Andrea Zanzotto e il Prof. Giuliano Romano.
Ipromotori dell'iniziativa si augurano che quanto fatto possa suscitare nuovo interesse nei confronti di questi antichi strumenti ed è per questo che si ritiene meritevole di pubblicazione l'iniziativa della Parrocchia di Valdobbiadene che ha voluto recuperare e portare "alla luce del sole" l'antica meridiana posta sul campanile della Pieve.

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Meridiane

La meridiana è uno strumento antichissimo che segna lo scorrere del tempo utilizzando l'ombra proiettata da uno stilo su un quadrante.
Nel corso dei secoli lo stilo ha assunto varie forme: in origine forse un semplice bastone infisso in terra, poi un obelisco oppure uno schermo forato oppure un piccolo foro aperto sulla parete esterna di un edificio.
La punta dello stilo, ovvero il foro praticato su uno schermo qualsiasi, possono essere paragonati all'obiettivo di una macchina fotografica, poichè le tracce della loro proiezione sulla parete riportano, in scala enormemente ridotta, tutti i movimenti celesti della terra rispetto al sole.
Il raggio, proiettato sulla parete, percorre ogni giorno una curva diversa a seconda dell'altezza del sole sull'orizzonte, che varia di circa 47° tra i solstizi del cancro e del capricorno e che quindi consente di apprezzare, anche su quadranti di piccole dimensioni, la sequenza dei mesi o l'iperbole corrispondente a prescelte ricorrenze.
Nella storia delle meridiane troviamo che lungo i percorsi giornalieri proiettati sul quadrante solare sono stati evidenziati momenti diversi a seconda della scelta adottata nelle diverse epoche storiche.
Così nelle meridiane antiche troviamo le ore temporarie e le ore babiloniche che riferivano la ripartizione del tempo a partire dall'alba.
Successivamente troviamo meridiane con ore italiche che contano le ore dal tramonto del sole e consentono di valutare quante ore di luce sono ancora disponibili in un giorno qualsiasi.
Nel secolo scorso si sono diffuse le ore astronomiche che riferiscono le ore dodici al passaggio del sole sul meridiano.
Infine, con la diffusione sempre maggiore degli orologi meccanici che, per esigenze di costruzione, richiedono una durata costante del giorno, e con l'esigenza di uniformare l'ora in una stessa fascia della terra, cioè in uno stesso fuso orario, nascono le meridiane a Tempo Medio del Fuso, dove le linee orarie non sono più rappresentate da linee rette come nelle meridiane a Tempo Vero, ma assumono la forma di un otto, detta lemniscata.


Meridiane esistenti nei comuni delle Prealpi Trevigiane

Nei Comuni delle prealpi trevigiane sono state rintracciate numerose meridiane che la Comunità Montana si è proposta di segnalare quale testimonianza del grande amore per la natura dimostrato nei secoli dalla popolazione di queste terre.
Alcune di queste meridiane sono state costruite nel 1700, come quelle che si possono ammirare presso una villa a Campea, presso la Canonica di Farra ed in una vecchia casa colonica di Col S. Martino.

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Queste meridiane sono di particolare interesse perchè evidenziano sia le ore italiche, sia le ore astronomiche. L'autore è ignoto ma certamente sono state calcolate ed eseguite con molta cura e arricchite da decorazioni policrome.
Altre meridiane antiche si possono osservare sul prospetto Sud della Chiesa di Soligo e su quello della Chiesa di Tovena, recentemente restaurata.
L 'Abate Giovanni Follador (1785-1863) è stato l'autore di una meridiana di grandi dimensioni sulla parete Sud-Ovest del campanile di Valdobbiadene.
Da fotografie che risalgono ai primi del 1900 si interpreta che tale meridiana, scomparsa con gli eventi bellici del 1915-1918, segnava le ore a Tempo Medio corrispondente a quello degli orologi meccanici ed era decorata ai lati con le figure dello zodiaco.
Le meridiane di recente costruzione costituiscono una sorpresa per chi visita questi posti perchè si possono scoprire un po' ovunque, sia su fabbricati di pubblica importanza, sia inserite nell'architettura rustica delle piccole case contadine come illustrato nella sequenza fotografica raccolta dalla Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane, e che sarà inserita nella guida di cui è prevista la pubblicazione.

Giovanni Flora

Meridiana del campanile di Valdobbiadene

L'Abate Giovanni Follador di Valdobbiadene (1785-1863), insegnante di matematica e meccanica al Liceo Vescovile di Padova, come riportato a pag. 44 della pubblicazione "Il sole e il tempo" del prof. Giuliano Romano, è stato l'autore di una meridiana di grandi dimensioni sulla parte S-O del campanile del Preti prospiciente la piazza di Valdobbiadene.
La meridiana era a Tempo Medio, aveva una lemniscata sulle ore 12 ed evidenziava le iperboli al 21 di ogni mese con relativo segno zodiacale.


La torre campanaria di Valdobbiadene

Testimonianza fotografica di detta opera è documentata nel testo "Immagini della provincia di Treviso", Ferretto, 1872, in dotazione alla Biblioteca comunale di Treviso ed a pag. 18 del testo "Valdobbiadene 1870-1920" edito a cura della Banca Popolare "C. Piva" di Valdobbiadene, che riporta una delle primissime immagini della Piazza principale eseguita dal Fotografo trevigiano G. Ferretto nel 1870.
Tale opera del Folladòr è andata completamente distrutta con gli eventi bellici del 1915-1918.
Attualmente il campanile si presenta con la parte 5-O intonacata a semplice rinzaffo con la malta cementizia mentre le rimanenti pareti sono con muratura in pietrame a faccia-vista.
Con provvedimento del Comitato Parrocchiale di Valdobbiadene, si èdeliberato di ripristinare la meridiana del Follador sul campanile, affidando la parte architettonica-urbanistica allo Studi Mantese Marino di Col San Martino, la progettazione di calcolo e disegno in grandezza naturale al Geom. Flora Giovanni di Treviso e la parte decorativa al Pittore-Affrescatore Ceschin Ivan di Ponte della Priula: Tecnici che attualmente collaborano alla realizzazione della guida sulle meridiane "Alla ricerca del tempo" a cura della Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane.
L'Abate Follador aveva eseguito una meridiana a Tempo Medio e cioè corrispondente all'ora segnata dagli orologi meccanici.
Il tempo era indicato dal raggio di sole che, passando per un piccolo foro praticato al centro di uno schermo circolare, si proiettava sulla parete del campanile dove era stato tracciato il disegno della meridiana.
L'orologio meccanico segnava le ore 12 quando il predetto raggio di sole coincideva sul disegno con la linea delle ore 12 che aveva la forma allungata di un otto (lemniscata).
Tale coincidenza avveniva ogni giorno in un punto diverso ma sempre lungo la lemniscata a seconda dell'altezza del sole sull'orizzonte e consentiva quindi di evidenziare la sequenza dei mesi come calendario.
A lato del quadrante solare le figure zodiacali erano indicative dell'entrata del sole nelle rispettive costellazioni.
Il progetto di ripristino prevede la ricostruzione della meridiana del Follador con le dimensioni, altezza gnomonica, linee astronomiche e figure come rintracciabili nelle fotografie di cui si è detto.
Le dimensioni del quadrante solare sono state individuate in metri 4.10 x 5.00 e dalla lunghezza della preesistente lemniscata è stato possibili ricavare l'altezza gnomonica assunta dal Follador in centimetri 162 mentre Latitudine, Longitudine e orientamento della parte sono stati rilevati con ripetute osservazioni sul posto.
Con tali parametri è stato possibile ricostruire tutti gli elementi che componevano la meridiana preesistente, nel limite però di quanto rintracciabile nelle foto citate.

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È prevista la rimozione dell'attuale intonaco a rinzaffo di malta cementizia nella predetta zona di metri 4. 10x5.00, la sua sostituzione con un intonaco di coccio pesto e la sovrastante posa, a più passate, di marmorino pigmentato.
Il marmorino verrà inciso con le linee principali della meridiana e quindi dipinto a fresco con colori a base di terre naturali.
Lo stilo gnomonico verrà realizzato in ferro battuto previ i necessari trattamenti antiruggine.

Marino Mantese


Il progetto di Ripristino della Meridiana

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